Lettera

Sasuke l’aveva sempre ignorato. Come se non esistesse, ma lui era vivo, però. Lui c’era, non era giusto non degnarlo neanche di uno sguardo.
Aveva iniziato a notarlo solo quando perse i sensi in classe e mancò da scuola per una settimana intera.
Toh,Naruto Uzumaki esiste allora.
Anche se lui non l’aveva mai parlato o frequentato, c’era qualcosa di lui che lo attirava.
Forse i suoi occhi celestiali …
Forse i capelli raggianti come il sole ...
Forse quel sorriso che ti scalda il cuore …
Forse quello strano e misterioso comportamento di quel periodo ...
La sua testa gli diceva continuamente che se voleva saperne qualcosa doveva andare direttamente da lui e chiedergli che stava succedendo, oppure chiederlo ad uno dei suoi migliori amici. Ma in questo modo si mostrava curioso,lui non poteva. Lui era freddo, impassibile, egoista e incurante di tutto ciò che lo circondava.
Quella mattina camminava, come al solito, al fianco di Neji Hyuuga e Sakura Haruno, che lo teneva per il braccio. Era odiosa, ma rientrava pur sempre nella categoria delle ragazze più desiderate della scuola. Il più desiderato con la più desiderata. Era ovvio, no? Si chiedeva perché,se fosse quella desiderata da tutta la scuola, lui avrebbe preferito tenerla più lontano possibile?
Per la duratura del cambio di classe vide l’Uzumaki che cercava in qualche modo di avvicinarsi a lui con fare impacciato e insicuro, ma la giovane glielo impediva ogni volta standogli sempre attaccata e parlando a mitraglietta. Aveva una grandissima voglia di picchiarla a sangue fino a spappolarle la testa.
Suonata la campanella che avvertiva l’intervallo, tutti andarono fuori scuola, nel giardino. Chi mangiava e parlava con amici sotto all’albero, chi se ne stava sulla panchina, chi sul prato con la migliore amica, e chi, come lui, era costretto a restare in classe per colpa della ragazza.
-Le lezioni sono finite e non intendo restare un altro minuto in più in classe,voglio andare a mangiare, ok?-Disse il ragazzo cercando di convincerla a scendere dalle proprie gambe.
-Mhm…Ma su, Sasuke…abbiamo l’aula tutta nostra, divertiamoci..- Gli rispose in tono seducente toccandogli i pettorali da sopra la stoffa della camicia della divisa.
-No.-
-Invece si- prese a baciarlo, sbottonando i primi bottoni e facendo scivolare dentro la mano in modo da poter toccare meglio il petto muscoloso.
Rassegnato, si abbandonò alle carezze della ragazza, ricambiando.
In quel momento un ragazzo di corporatura esile camminava per i corridoi del secondo piano. Sembrava che cercasse qualcosa, o meglio qualcuno. Aprì svariate porte ma niente. Quando poi, aprì la porta giusta, vide Sakura e Sasuke che si stavano baciando, quasi in modo trasgressivo si potrebbe dire. Lei seduta sulle sue gambe. Lui con tutta la camicia aperta e con le mani nel salde sul fondo schiena della ragazza,palpando per bene.
Sussultò e richiuse subito la porta, attirando però, l’attenzione dei due.
-Chi era?- domando Haruno, leccandosi le labbra compiaciuta del bacio così passionale.
-Cosa vuoi che ne sappia- la fece scendere dalle gambe e si aggiustò la camicia avvicinandosi alla porta, aprendola per vedere chi fosse. Riuscì solo a vedere una testolina bionda sparire dietro al corridoio.
“Naruto..” pensò.
-Pensa se era Hinata, così timida com’è le sarà venuto un infarto vedendoci così!- ridacchiò –Oddio, e se invece era un professore? Nah..impossibile, non sarebbe scappato mai cosi..e se era uno del primo anno?- domandò a raffica mentre si aggiustava il rossetto con l’aiuto di un piccolo specchietto.
-..Smettila di sparare cazzate, Haruno-
-Ancora? Mi devi chiamare Sakura! Sa-ku-ra! Ma ti ci vuole tanto per capirlo?!- esclamò, quasi isterica.
-Si,come vuoi- uscì.
-Ehi,ma dove vai?! Uffa!- restò un po’ da sola nella classe per poi andare in giardino dalle amiche per vantarsi di aver appena pomiciato nell’aula di biologia con Sasuke Uchiha. Si direbbe “normale” per loro, dato che erano fidanzati.
Sasuke cercò inutilmente Naruto per tutto il tempo rimanente della ricreazione,poi quando finì fu costretto a tornare in classe per l’ora di Geografia. La lezione iniziò. Sasuke notò che né lui né Shikamaru erano in classe,voleva sapere dove si erano cacciati ma mai avrebbe chiesto, per sua fortuna una voce femminile che conosceva parlò.
-Mi scusi professoressa, ma Uzumaki Naruto e Shikamaru Nara non sono in classe..lei sa qualcosa?- chiese Temari giocherellando con la matita che usava per prendere appunti.
-Oh, si..Sono in infermeria. Uzumaki si è sentito poco bene e Nara si è gentilmente proposto di accompagnarlo in infermiera ed è rimasto lì, nulla di preoccupante- rispose, facendo intendere che non voleva domande.
-Va bene..- rispose la ragazza.
La professoressa riprese a spiegare
Di nuovo?! Per la seconda volta in una settimana Naruto era in infermeria. Non era come Kiba, lui. In infermeria non ci andava per dormire o per scampare a qualche lezioni..lui veramente stava male. Cavolo,ma che aveva?
Aveva voglia di uscire dalla classe e andare da lui per chiedergli tutto,ma per qualche ignoto motivo restava fermo nel suo banco con il viso fisso sul libro, leggendo continuamente sempre la stessa frase; segno che non era attento.
Passarono alcuni giorni; Naruto si era assentato di nuovo ma quel giorno era tornato a scuola come se niente fosse. Il professor Kakashi gli parlò quasi sussurrando, dalla sua espressione sembrava che stessero parlando di qualcosa di serio. Il giovane si allontanò dal professore e raggiunse Shikamaru e Kiba, unici suoi amici. Anche durante la loro conversazione avevano un’espressione piuttosto seria. Sasuke rischiava di morire per la curiosità. Mentre Kakashi era uscito per una chiamata Sakura si avvicinò al banco e prese il viso dell’Uchiha tra le mani,baciandolo.
-Domani scuola ci vediamo vero?-chiese,sorridendo.
-Ti chiamo io- rispose,facendo allargare ancora di più il sorriso della ragazza.
-Che bello!Ti amo,Sasu!- lo ribaciò e andò a sedersi al suo posto.
Tutta la scena fu vista da lui, Naruto. Segretamente innamorato del giovane,lo teneva segreto alla famiglia in particolar modo,agli amici,a Sasuke e a se stesso. Cercava di nascondere la palese espressione delusa e amareggiata. Il professore tornò e la lezione cominciò. Dopo dieci minuti dall’inizio dell’ora, Uchiha vide Naruto strappare un foglio dal quaderno e scrivere,veloce,f ermandosi ogni tanto assumendo un’espressione pensante per poi riprendere a scrivere,e a volte si portava anche una mano all’altezza degli occhi, strofinando. Che diavolo stava scrivendo? Gli appunti era impossibile,aveva notato che lui prendeva appunti con una matita blu molto piccola,mentre questa era altezza standard,forse un po’ più piccola,segno che era stata usata. Dopo di che vide che la lesse. Una, due, tre volte. Per poi strapparla in tanti pezzettini per poi gettare tutto sotto al banco, poi si degnò di ascoltare la lezione.
“Devo sapere che ha scritto.” Pensò Sasuke. Non sapeva il perché s’interessasse così tanto a quel ragazzo e a quel che faceva,pensava o diceva. Solamente gli interessava. Che lo amasse?Impossibile!Lui stava con Sakura,e di conseguenza era etero. Gli piaceva quando la ragazza lo baciava,lo faceva eccitare,ne rimaneva coinvolto. Si accorse del fatto che,spesso,quando si baciava con Haruno,lui pensava a Naruto. Oddio,ma che gli era successo?! Lui,un’Uchiha, famiglia molto conosciuta per possesso di fabbriche,si era forse innamorato di Uzumaki? Povero nulla facente con famiglia normale?Tralasciando questo, erano maschi. Tralasciano anche questo,non si erano mai parlati,mai. Tralasciando tutti i motivi,lui ugualmente non poteva credere al fatto di essersi innamorato di lui. Le lezioni giunsero al termine e il ragazzo era rimasto immerso nei suoi pensieri. Tutti si prepararono e uscirono dall’aula,chiacchierando.
-Sasuuu- canzonò una voce alle spalle –Andiamo a casa?-
-Avviati pure,torno da solo- pian piano mise tutto in cartella,tenendo sott’occhio le cartacce sotto al banco di Naruto.
-Uffa…- andò via con Ino.
Rimase solo in classe. Si alzò dal suo posto e si avvicinò a quello del compagno di classe che si trovava a due banchi avanti a lui nella fila sinistra. Sasuke era in quella centrare e infondo. Recuperò malamente i pezzi del foglio che aveva stracciato,prendendo per sbaglio anche alcuni disegni del ragazzo. Messo tutto in cartella uscì dall’aula e si diresse verso casa.
Una volta in camera sua si mise subito alla scrivania e prese ciò che aveva recuperato sotto al banco di Uzumaki. I disegni li conservò nel cassetto, per possedere qualcosa di suo.
Cerco di mettere insieme i pezzi con pochi risultati. Troppo concentrato rinunciò alla cena,dicendo che non aveva fame,e,in effetti,non ne aveva.
Riuscì a mettere insieme quattro pezzi,due per parte. Ma non davano nulla! Non si capiva nulla di quel che stava scritto. Non che la scrittura di Naruto fosse incomprensibile, non tanto, almeno, ma leggendo e rileggendo quella frase veramente non riusciva a capire.
La giornata finì e andò a dormire tardi,per poi andare il giorno dopo a scuola. Per la prima volta in vita sua era in ritardo. Avendo dormito poco di notte aveva ignorato la sveglia che,insistente,suonava.
Trovò sempre la solita scena: Sakura che lo osservava da lontano,divorandolo con gli occhi. Le amiche sue a parlare tra di loro e quei tre,Naruto,Kiba e Shikamaru che parlavano.
-Ragazzi per favore, vi scongiuro, aiutatemi.- disse il biondino.
-Che c’è?-chiese preoccupato l’Inuzuka.
-Ieri non ho potuto studiare scienze per via dei controlli e ora non so che pesci pigliare con il professore-
-Tranquillo, ti aiutiamo noi- rispose Shikamaru.
-Davvero?-
-Si!- esclamò Kiba.
-Grazie,vi devo tutto ragazzi..- accennò un sorriso,dolce,puro.
-Emh…Quanti controlli ancora devi fare?-
-Nessuno più- rispose all’amico che aveva degli strani segni a triangolo sulle guancie.
-Quindi devi..?-Nara non riuscì a terminare la frase che Naruto rispose.
-Si.- lo capì al volo.
-Fatti forza..- lo incoraggiò. Gli rispose con un altro dei suoi magnifici sorrisi.
-Di cosa parlate?- una voce femminile s’intromise nel discorso dei tre.
-Fatti che non ti riguardano, Haruno.- disse scocciato Inuzuka.
-Che maleducato che sei- spostò lo sguardo su Naruto –Neh,Uzumaki,ma com’è che svieni sempre e manchi spesso da scuola?- domandò.
-Ti ci vuole tanto per capire che non sono cazzi che ti riguardano,eh,principessina?- Shikamaru si irritò e cercò di cacciare via la ragazza che lo guardava con aria di sfida, strafottente.
-Andiamo,su..- Sasuke la prese per le spalle e la portò via al posto suo.
-Sakura,fammi il favore di non comportarti più così,sono pur sempre ragazzi..-
-Mfp!non mi fanno paura-
Uchiha sbuffò.
Il professore entrò in classe e la lezione iniziò. Naruto si addormentò in classe e Kiba,trovandosi davanti a lui, lo coprì come meglio poté
“Ora arriva ad addormentarsi in classe! No..lo faceva anche prima,a volte.. cavolo,Uzumaki!Dormi la notte?!” pensò Sasuke.
Anche questo giorno di scuola finì.
-Grazie Kiba..non ce l’ho fatta a resistere e sono crollato- si scusò.
-Naah!Tranquillo- sorrise l’altro.
-Ti stancano così tanto i controlli?- chiese Shikamaru
-Abbastanza..e poi stanotte non ho dormito!- sorrise in modo infantile,con ricambio dei due.
I giorni passavano e Sasuke era riuscito a mettere insieme altri pezzi,ora riusciva a capire qualcosa,ma non ancora tutto.
I giorni passavano e Naruto aveva ripreso a fare assenze a scuola.
-Allora..il vostro compagno di classe Uzumaki Naruto si assenterà da scuola per motivi di salute. Ancora. Ma di diverso questa volta sarà il fatto che non tornerà-
Si sentivano dei bisbigli e delle voci,stavano commentando su quello che aveva detto la professoressa.
-State tranquilli..andrà a New York per delle visite specializzate,quindi da oggi fino alla fine dell’anno Uzumaki non verrà più a scuola-
Sasuke si voltò subito verso i due migliori amici del biondo. Avevano un’espressione preoccupata e di chi la sapeva lunga.
“Cazzo voglio sapere!”
-Detto questo, diamo inizio alle lezioni.- e così fu
Anche quel giorno passò e Sasuke, come da rito, continuò a mettere insieme i pezzi, gli mancava altri pochi pezzi e poteva leggere il contenuto di quella lettera.
Vedere il banco vuoto di Naruto era una tortura. Per lui e per i suoi amici. Spesso lo chiamavano dalla classe e parlavano per poco,giusto per sapere come stava e che combinava.
Sasuke avrebbe voluto parlare al telefono con lui,ma lo facevano solo Shikamaru e Kiba, che erano amici per la pelle del ragazzo. Voleva dirgli “Dobe mi dici che cazzo sta succedendo,eh?!Che cavolo di visite specializzate devi fare?Che minchia hai, neh?!” lo stava facendo uscire fuori dai gangheri quel pensiero.
Finalmente, quella sera, riuscì a mettere insieme tutti i pezzi. La lesse come poteva.

Inizio col dire che non so neanche io perché ti sto scrivendo,Sasuke.
Sto scrivendo a te, che non ho mai rivolto la parola,
come tu hai fatto con me.
Sto scrivendo a te, che non oserò mai fartela leggere.
Buffo direi.
Molto probabilmente dopo aver finito la brucerò, la strapperò o semplicemente la butterò via.
Allora mi chiedo: perché continuo a scrivere?
Scrivere mi fa sentir bene, anche se so che nessuno leggerà mai le righe che mi escono dal cuore,
e non dalla mente.
Sai,Sasuke…io sono malato.
Ho una grave e rara malattia il quale nome è troppo complicato da scrivere.
Se non mi curo alla svelta finirò col restare fermo e immobile su un letto,
o magari potrò morire,chissà.
Fin dal primo giorno che ti ho visto ho pensato:
“Caspita che bel ragazzo!Vorrei tanto conoscerlo meglio,anche se so che non succederà,sono timido io!
Anche se lo conoscessi sarebbe inutile,non credo abbia certe preferenze sessuali”
E avevo ragione..
Quando ti ho visto un paio di giorni fa nell’aula di biologia mentre ti baciavi con Sakura,
sono stato colto da un’improvvisa gelosia nei suoi confronti.
Vorrei essere io quello a cui regali le tue dolci labbra,
a cui regali le tue attenzione, il tuo amore.
Ma non sono io,peccato!
Come si suol dire “Ritenta,sarai più fortunato!”
Ho cercato di non pensarci,ma siete arrivati al punto di baciarvi in classe davanti a tutti…
E vuoi farmi soffrire,allora!
..non so perché mi scendono delle lacrime..che sciocco che sono,ma perché piango?
Per te? Che non mi calcoli?
Per te? Che non noti la mia presenza su questa fottuta terra?
Per te? Si,per te..che gay masochista che sono..
Di solito scrivere mi fa bene..ma perché ora mi sento uno schifo?
Perché sento il bisogno di dirti queste cose in faccia,
ma nonostante tutto non ne ho il coraggio. Neh,perché?
Tra alcuni giorni mi ritiro da scuola,devo partire per NewYork  per cercare di curarmi,
altrimenti potrò dire addio alla luce del sole,
alla mia famiglia,ai miei amici che tanto voglio bene,
e a te,Sasuke,che tanto amo e che tanto mi fai soffrire.
Devo smetterla di scrivere altrimenti qui mi beccano!
Sai che vergogna se leggessero questa lettera?
Sai che vergogna se la leggessi TU,Sasuke?
Non oso immaginare…
Ora che mi sono sfogato sulle righe di questo foglio che racchiudono i miei sentimenti,
se per caso non dovessi farcela e quindi morire,
potrò dire di essere morto dichiarandomi a te,Sasuke,anche se non leggerai mai questa lettera.;

Ti amo.

Non poteva credere ai suoi occhi. Naruto era malato? Naruto lo amava? Naruto stava soffrendo a causa sua?!
Passarono due.,tre giorni e non aveva il coraggio di andare a casa del biondino per dirgli che anche lui lo amava. Cavolo,come avrebbe fatto?
Quella mattina Shikamaru e Kiba erano assenti.
-Secondo me sono andati a salutare Naruto all’aeroporto..ho saputo che partiva oggi- la voce di Rock Lee attirò la sua attenzione. Naruto partiva tra alcune ore e lui che faceva? Se ne stava a scuola?
Il professore entrò e fece l’appello,per poi iniziare la lezione.
Non poteva sopportarlo…doveva andare a da lui,vederlo. Si alzò dal suo postò e schizzò fuori l’aula,lasciandosi alle spalle il professore che gli urlava di tornare in classe e la voce oca di Sakura che lo chiamava.
Corse a perdifiato fino ad uscire dalla scuola,dirigendosi verso l’aereoporto.
“Non posso lasciarti andare via senza prima averti parlato,dobe!” corse di più,voleva arrivare presto.
Dopo un po’ arrivò e,senza riprendere fiato,entrò,cercando con lo sguardo Naruto. Poi vide i due suoi amici.
-Shikamaru!Kiba!- andò incontro a loro,ansimando –Naruto dov’è?!-
-E’ appena andato via..- il Nara indicò l’amico e la sua famiglia sulle scale che l’avrebbero portato nell’aereo.
-Cazzo…- cercò di avanzare ma una guardia lo bloccò.
-Non si passa,mi spiace-
-La prego,devo parlare con una persona prima che sale sul’aereo!- esclamò
-Non si può.-
-…NARUTO!- se non poteva andare da lui avrebbe catturato la sua attenzione urlando –CAZZO NARUTO GIRATI!- urlò
Il ragazzo si sentì chiamare e si voltò di scatto -..Sasuke…- sussurrò,quasi col fiato spezzato.
-..- ora che l’aveva fatto voltare che gli avrebbe urlato contro? “ho letto la lettera,ti amo anch’io”? ma forse non c’era bisogno di parole,benissimo con la sua presenza aveva fatto capire tutto all’Uzumaki,che aveva gli occhi lucidi nel vederlo.
L’Uchiha con i due pollici e gl’indici aveva formato un piccolo cuore,cercando che Naruto lo vedesse e capisse.
Messaggio ricevuto.
Gli sorrise,capendo che anche lui lo amava. -Mamma,papà….Riuscirò a vedere un’altra volta il Giappone al mio ritorno,vero?-chiese,cercando di trattenere le lacrime di gioia che gli aveva procurato Sasuke. I due genitori si guardarono per un attimo.
-Ma è ovvio,piccolo mio..- la madre lo abbracciò –Vedrai che quando torneremo qui a casa ti sentirai meglio e non avrai più nessun problema..- gli baciò il capo,in modo dolce e preoccupato.
-Me lo prometti…?-
-Certo…- Kushina aveva un nodo in gola. Quello che restava a loro era solo la speranza.
-La mamma ha ragione…non preoccuparti,figlio mio..- Minato,suo padre,gli accarezzò una guancia.
Salirono sull’aereo e questo partì. Tutti tornarono a scuola. Passando le giornate come tutte le altre. Sasuke,però,si sentiva vuoto. Senza la testolina bionda che ronfava sul banco non stava bene…lo voleva vedere,ora.
Alcuni giorni dopo,nell’ospedale più famoso di New York,una barella veniva spinta verso la sala operatoria da una dottoressa. Sulla barella c’era Naruto. Accanto a questa,i suoi genitori che volevano accompagnarlo fino all’ultimo.
A pochi metri dalla porta Naruto pregò la dottoressa di fermarsi un attimo. Voleva parlare coi suoi genitori.
-Papà…mamma?- li chiamò
-Siamo qui..- rispose suo padre con un leggero sorriso.
-Quando uscirò dalla sala operatoria…potrò rivedervi,vero? Sarò vivo…non è così?..mi basta anche una bugia…- accennò un sorriso debole. Sua madre gli prese la mano.
-Tesoro mio, è ovvio che ci rivedremo…sarai vivo, vivo..chiaro?- precisò Kushina,non tanto sicura delle sue parole.
-Quando uscirai ti abbracceremo così forte che ci pregherai di lasciarti in pace- sorrise in modo incoraggiante Minato.
-tuo padre ha ragione- fece nella stessa maniera la donna.
-..Potete farlo anche prima che entro,per favore…?- i genitori non risposero, semplicemente esaudirono la richiesta, quasi disperata, del loro unico e amato figlio. Si abbracciarono con amore. Come se non si vedessero da anni. Come se si fossero ritrovati tutti per la prima volta. Un abbraccio che ti scalda il cuore e che ti commuove. Non durò tanto,la dottoressa andava di fretta e portò via Naruto. Le porte si chiusero automaticamente alle spalle della donna. Minato e Kushina si abbracciarono, tenendo gli occhi chiusi. Speranzosi.

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16 Febbraio 2008,precisamente alcuni settimane dopo la partenza di Naruto,una notizia sconvolse tutti. La 2^ B era shockata.
Shikamaru e Kiba erano addolorati,cercando di trattenere le lacrime che uscivano prepotenti,il resto della classe disorientata,Sasuke colpito al cuore.
Naruto Uzumaki, sedici anni,era morto sotto un’operazione che, in teoria, gli avrebbe dovuto salvare la vita.
La famiglia si sentiva distrutta.
Gli amici soffrivano,subendo questa grande perdita.
Tutti piangevano. Sasuke si sentiva a pezzi. Piccoli pezzi come era ridotto quel foglio prima che lui lo aggiustasse.

[Il suo angelo era andato via,per sempre.]

La vita è dura. La vita và avanti. Ma per lui era come se il tempo si fosse fermato a quando l’aveva visto prima di salire sull’aereo.

[Il suo angelo era andato via,per sempre.]

Ogni giorno era sempre più vuoto,sorridere per lui era diventato non una cosa normale,ma un’abilità che solo chi non aveva perso lui,poteva avere.

[Il suo angelo era andato via,per sempre.]

Lui non poteva più sorridere, ora. La ragione per la quale lui ora vivesse gli era ignota. Perché lui poteva vivere, mentre Naruto no?
Era ingiusto,troppo ingiusto. Ma sapeva che lui, il suo più grande amore,l’avrebbe protetto e vegliato dall’alto dei cieli, regalandogli quei meravigliosi sorrisi che regalava sempre. Era come se i suoi occhi si fossero uniti al cielo, i suoi capelli al sole e il suo dolce sorriso ai raggi del sole che,colpendoti, ti scaldano fin dentro al cuore.